Quando è necessario e come scegliere un maniglione antipanico?

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Quando è necessario un maniglione antipanico?

Come scegliere un maniglione antipanico?

Quali sono i requisiti che la normativa richiede per garantire la corretta evacuazione delle persone all’interno di un locale?

Quali sono gli accessori che devono o possono essere montati su un maniglione antipanico?

Se stai cercando la risposta a queste domande allora sei arrivato nella pagina giusta.

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In questo breve ma intenso articolo vedremo insieme come scegliere un maniglione antipanico per porte seguendo quanto richiesto dalla legge.

Grazie alla nostra esperienza in più di trent’anni nel settore ferramenta e sicurezza e a continui corsi tecnici di aggiornamento abbiamo messo a punto questa guida in 6 punti per te!

Sommario

Nel corso di questo articolo tratteremo i seguenti temi che devi assolutamente conoscere prima di addentrarti nella scelta di un dispositivo o maniglione antipanico:

Quando è necessario il maniglione antipanico?

Innanzitutto devi sapere che ci sono 2 norme europee, definite dalla sigla EN, che regolano la materia dei dispositivi per le uscite antipanico e di emergenza.

Queste 2 normative sono:

  • EN179:2008
  • EN1125:2008
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Immagine tratta da dispense Cisa Allegion

La norma EN 179:2008 tratta dei requisiti per la fabbricazione, il funzionamento ed il collaudo di dispositivi di emergenza azionati meccanicamente da una maniglia a leva oppure da una piastra a spinta da usare quando è improbabile che insorga una situazione di panico.

La norma EN1125:2008, invece, specifica i requisiti per la fabbricazione, il funzionamento e il collaudo di dispositivi antipanico azionati meccanicamente da una barra a spinta orizzontale oppure da una barra a contatto orizzontale, progettati appositamente per essere utilizzati in una situazione antipanico.

Entrambe le le norme non specificano nessuna forma, caratteristica tecnica particolare per i dispositivi antipanico e di emergenza.

Determinano unicamente le dimensioni richieste per ragioni di sicurezza per le persone.

Se hai notato, le norme differiscono per 2 parole fondamentali.

Nella EN179:2008 si parla di dispositivi di emergenza, mentre nella EN1125:2008 si parla di dispositivi antipanico.

La ragione è preso spiegata.

Tramite il decreto attuativo del 3 novembre 2004, lo stato italiano recepisce le norme europee e stabilisce all’Art. 1, “Campo di applicazione“, che i prodotti ai quali si applica sono i dispositivi di apertura manuale delle porte installati lungo le vie di esodo soggette al controllo dei vigili del fuoco.

In base al decreto si determina se l’uscita appartiene alla tipologia antipanico o di emergenza.

Nel caso di attività aperte al pubblico (es. negozi, bar, ristoranti, ..) con locali contenenti fino a 9 persone si applica la EN179 (quindi si parla di uscite di emergenza).

Per locali dimensionati da 10 persone in su si applica la EN1125 e, quindi, si parla di uscite antipanico.

In presenza di attività non aperte al pubblico (es. uffici privati, capannoni, …) fino a 9 persone non è richiesto alcun dispositivo di emergenza.

Tra le 10 e le 24 persone si applica la EN179 per dispositivi di emergenza.

Mentre da 25 persone in su serve avere dei dispositivi antipanico secondo la EN1125.

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Immagine tratta da dispense Cisa Allegion

Che cosa sono le porte antipanico o porte di sicurezza?

Le porte antipanico sono delle particolari porte provviste di dispositivi di evacuazione e sono obbligatorie per legge nei luoghi pubblici.

Le porte con maniglione antipanico o dispositivi di emergenza consentono una fuga rapida verso l’esterno in condizioni di pericolo

Il D.M. 3 novembre 2004 all’articolo 3 indica come “via di emergenza (o via di esodo, o di uscita, o di fuga) il “percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro”.

In particolare, per quanto concerne le uscite di emergenza, l’allegato IV del D.Lgs 81/2008 ne specifica le caratteristiche.

Le uscite di emergenza devono essere:

  • Libere di qualsiasi ostacolo o ingombro, in modo tale che la fuga venga agevolata;
  • Di dimensioni e numero adeguati al luogo in cui vengono installate e in base alla capienza dell’edificio;
  • Indicate da apposita segnaletica;
  • Munite di illuminazione d’emergenza.

Nello stesso allegato, inoltre, sono presenti le dimensioni delle uscite di sicurezza, la cui altezza non deve essere inferiore ai due metri.

Per quanto riguarda, infine, il senso apertura porte, il verso dell’esodo è obbligatorio in base al numero di persone che affollano l’edificio, la posizione della porta, il rischio incendio della struttura.

Quale ampiezza devono avere le uscite di sicurezza dei locali?

La larghezza minima di una uscita non può essere inferiore a 80 cm (con tolleranza del 2%) .

Inoltre deve essere conteggiata pari ad un modulo unitario di passaggio e pertanto sufficiente all’esodo di 50 persone nei luoghi di lavoro a rischio medio o basso.

In aggiunta le norme EN179 e EN1125 fissano dei limiti massimi per i dispositivi per le uscite antipanico e di emergenza.

Non possono essere utilizzati per porte con:

  • Altezza maggiore di 2520 mm
  • Larghezza maggiore di 1320 mm
  • Peso maggiore di 200 kg (grado 5) oppure fino a 400 kg (grado 7)

Quali sono i dispositivi di emergenza e antipanico da utilizzare?

Come spiegato qualche riga sopra, in base al tipo di locale (se aperto al pubblico e meno) e al numero massimo di persone che possono essere contenute, si definisce se usare la EN179 o la EN1125.

Nel caso di EN179 il numero di persone nel locale è ridotto e la normativa prevede che debbano essere installate o delle maniglie a leva o delle piastre a spinta (push pad).

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Siamo nella situazione di dispositivi di emergenza.

Quando, invece, il numero di persone aumenta, si seguono le indicazioni della EN1125, dove devono essere installate o barre a spinta (tipo A) o barre a contatto (tipo B).

In questo caso ci troviamo nella situazione di porte di emergenza.

Per le uscite antipanico, la lunghezza utile della barra non deve essere inferiore al 60% della larghezza utile della porta.

La luce di passaggio, per completezza di definizione, è la distanza massima della porta considerando tutte le sporgenze (per esempio da barra a barra su 2 porte, in modo da considerare l’eventuale passaggio di sedie a rotelle).

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Immagine tratta da Italbacolor

Come funziona un maniglione antipanico?

Un maniglione antipanico è un dispositivo che può essere con barra a spinta (tipo A, push bar) o con barra a contatto (Tipo B touch bar).

Deve essere installato ad un’altezza da terra compresa tra 90 e 110 cm.

Solo nel caso di scuole o asili l’altezza può essere diminuita per facilitare la spinta.

I maniglioni antipanico devono essere installati per prevedere la massima lunghezza possibile della barra di azionamento della porta.

Il funzionamento di un maniglione antipanico è molto semplice.

É un dispositivo che deve essere azionato dall’interno in caso di pericolo.

Deve garantire l’apertura della porta con al massimo 80N in condizioni ambientali “neutre”, mentre massimo 200N quando è applicato un carico in senso opposto all’uscita che simula il vento contrario per esempio.

Deve sempre assicurare l’apertura della porta in senso opposto all’esodo delle persone.

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I maniglioni antipanico possono avere un solo punto di chiusura centrale oppure e o 3 punti nel caso di porte molto alte e pesanti.

I punti di chiusura aggiuntivi servono ad evitare oscillazioni della porta: per esempio nel caso di porte allarmate è meglio prevedere più punti di chiusura in modo da assicurare un contatto stabile.

Nel caso di porte a doppia anta, anche l’anta secondaria deve presentare un maniglione antipanico che se azionato deve assolutamente aprire anche l’anta principale.

[Guida in 6 punti] Come configurare un maniglione antipanico?

Quando si pensa di installare un maniglione antipanico è buona norma seguire i 6 punti elencati nella guida qui di seguito.

Questo riassunto step by step ti permetterà di discriminare correttamente il tipo di sistema e di essere sicuro di soddisfare i requisiti di legge.

1. Verificare se l’uscita è antipanico o di emergenza

Come indicato prima devi capire per quante persone è dimensionato il locale (aperto o meno al pubblico) e se applicare di conseguenza la EN179 (dispositivi di emergenza) o la EN1125 (dispositivi antipanico).

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Immagine tratta da dispense Cisa Allegion

2. Verificare il tipo di utilizzo (numero di manovre e modalità d’uso)

I maniglioni antipanico vengono classificati in 2 categorie di durata (cicli di utilizzo):

  • grado 6: 100.000 cicli
  • grado 7: 200 000 cicli

Nel caso di utilizzo in ambienti pubblici è consigliato di scegliere prodotti di grado 7.

3. Dimensione e massa della porta

Le norme EN prevedono i limiti massimi di:

  • altezza 2500 mm
  • larghezza 1300 mm
  • peso 100kg (grado 5), 200 kg (grado 6), oltre 200 kg (grado 7)

Nel caso di valori superiori è buona norma verificare con il fabbricante dei dispositivi l’idoneità all’installazione.

Nel caso di porte antipanico la lunghezza della barra non deve essere inferiore al 60% della larghezza utile della porta, dove con larghezza utile si intende la dimensione tra gli stipiti.

4. Tipo di porta

Le porte dove installare un maniglione antipanico possono essere:

  • ad un’anta
  • a 2 ante con battuta
  • a 2 ante senza battuta
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Come già specificato le porte a doppia anta devono garantire che quando viene azionato il dispositivo su di essa montato, la prima anta si apra senza intoppi.

5. Verifica all’idoneità all’uso su porte tagliafuoco/tagliafumo

Quando si parla di resistenza al fuoco e/o al fumo per le uscite di emergenza e per le uscite antipanico devi sapere che ci sono 3 categorie previste dalla normativa per i dispositivi antipanico:

  • Grado 0: non adatto alle porte resistenti al fuoco/fumo
  • Grado A: adatto alle porte resistenti al fumo
  • Grado B: adatto alle porte resistenti al fuoco/fumo

É fondamentale, quindi, in fase di progetto sapere se il maniglione antipanico andrà installato su una porta resistente al fuoco o al fumo.

Infatti, i dispositivi usati su tali porte non possono avere meccanismi di fermo a giorno (a meno che non possano essere rilasciati da un segnale proveniente da un impianto di allarme antincendio.

Infine, è importante sottolineare che la classificazione di resistenza al fuoco è relativa alla porta nel suo insieme, ossia alla porta con tutto quello che è su di essa incorporato.

6. Corrosività dell’ambiente di utilizzo

Ai dispositivi antipanico e di emergenza si applicano 2 categorie di resistenza alla corrosione:

  • Grado 3: alta resistenza alla corrosione (96 ore in nebbia salina)
  • Grado 4: altissima resistenza alla corrosione (240 ore in nebbia salina)

Sostanzialmente per edifici che si trovano in ambienti con atmosfera particolarmente corrosiva è bene utilizzare dispositivi di grado 4.

Come fornire maggiore sicurezza ad una porta antipanico?

I maniglioni antipanico sono di per sè dei dispositivi non utilizzati per garantire la sicurezza contro l’effrazione di malintenzionati.

Tuttavia, nella versione ad infilare sono pensati dei modelli che in combinazione con una serratura garantiscono altissimi livelli di sicurezza.

In sostanza voglio dire che è possibile abbinare un maniglione antipanico ad una serratura di sicurezza.

Le serrature di sicurezza possono essere ad un unico punto di chiusura centrale o a più punti di chiusura, sia da infilare per montanti che per porte blindate.

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Nel caso di applicazione con serratura non ha senso montare le aste supplementari al maniglione in quanto non aggiungono alcuna sicurezza ulteriore alla porta.

Quali marchi ci sono di maniglioni antipanico?

Nel mercato italiano ci sono molti marchi di maniglioni antipanico, molti dei quali famosi, altri un po’ meno.

Ci sono ovviamente dei brand esteri ma generalmente in una porta antipanico trovi quasi sempre uno dei brand elencati qui di seguito.

I più famosi in Italia sono:

Cisa

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Iseo

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AV Savio

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Omec

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Viro

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In linea generale i maniglioni di queste aziende sono molto simili tra di loro.

Anche se la normativa non definisce misure e specifiche dettagliate, la soluzione finale è in un qualche modo vincolata.

In linea generale nel caso di sostituzione è consigliabile mantenere il ricambio del maniglione antipanico della stessa marca montata.

Dove acquistare un maniglione antipanico?

Puoi acquistare un maniglione antipanico in centri sicurezza, ferramenta specializzate e ovviamente online.

É responsabilità del venditore assicurarsi che il dispositivo sia dotato di certificazione CE.

Infatti, dal 6 ottobre 2007 non possono essere più montati dispositivi privi di tale marcature.

Inoltre tutti i dispositivi senza marcatura CE ancora installati devono essere sostituiti al più presto.

Tutti i prodotti presenti nel nostro magazzino rispondono pienamente ai requisiti di legge.

Puoi navigare nel nostro catalogo online di maniglioni antipanico per porte di emergenza e tagliafuoco/tagliafumo.

Puoi trovare i prezzi di maniglioni antipanico cisa, Iseo, Omec, Viro, …

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Oppure puoi visitare il nostro punto vendita a Treviso dove i nostri tecnici specializzati sono pronti ad accoglierti.

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Oppure hai dei dubbi su quando e come deve essere installato un maniglione antipanico?

Contattaci e chiedi di parlare con uno dei nostri tecnici specializzati nei dispositivi di emergenza e antipanico.

Oppure invia la tua richiesta di preventivo alla mail che trovi nella sezione contatti.

Uno dei nostri esperti ti contatterà per capire le tue necessità e trovare la migliore soluzione.

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